L’avvicinarsi della memoria liturgica del “martirio” (= “testimonianza”, che può arrivare fino al dono della vita) di san Giovanni Battista, precursore di Gesù, dà il tono alla domanda, forte, che lega insieme le letture della Parola di Dio che oggi ci viene regalata nella Chiesa di Milano: “Io sono un amico di Gesù che è capace di testimoniare il suo Vangelo, oppure, al contrario, sono un cristiano che dà scandalo, che con il suo stile di vita è di ostacolo all’annuncio della vita nuova di Gesù e così fa inciampare chi è “piccolo”, chi è più fragile?”.

Oltre a questo, il Vangelo di oggi continua nel chiederci: verifica se tu sei un cristiano che dà testimonianza, oppure che è di scandalo alla fede degli altri, nel modo in cui sei capace – oppure non lo sei – di accoglienza e di cura nei confronti di chi è più “piccolo”, fragile, debole, escluso; nel modo in cui ti metti a servizio degli altri, invece che essere sempre riverito e servito tu; in cui sei capace di umiltà, invece che vomitare arroganza; in cui sei discepolo di Gesù che dà testimonianza nel costruire relazioni di fraternità, di comunione con gli altri, di condivisione, oppure uno che scandalizza perché genera sempre e solo tensione, divisione, uno che pensa solo a se stesso…     

Io che cristiano sono? Fammi diventare come tu mi vuoi, Gesù!   

 Buona domenica… di ritorno dal Camerun! don Alberto