Quando a 25 anni sono diventato prete e sono stato destinato come vicario nella parrocchia centrale di Gallarate, per orientarmi nei miei primi passi, don Ambrogio – il mio parroco – mi ripeteva spesso ciò che anche il nostro vescovo Mario continua a suggerirci ancora oggi: “don Alberto, ricordati che la catechesi più grande e importante per tutti – anche per i giovani che ti sono particolarmente affidati – è quella di lasciarsi guidare nel conoscere e amare Gesù attraverso il cammino dell’ANNO LITURGICO, che ci fa percorrere i misteri della sua vita, aiutandoci ad accoglierli sempre di più nella nostra”.

Oggi, nella chiesa di Milano, comincia l’ultima settimana di un altro anno liturgico e domenica prossima, con il tempo dell’Avvento, ne inizia uno nuovo: sappiamo usare di questi doni, per accogliere la parola e la vita di Gesù nella concretezza delle gioie e fatiche che affrontiamo ogni giorno, permettendo al Signore di accompagnarci senza perdere la strada e ricordandoci che la nostra vita viene dal Padre ed è chiamata a tornare a lui.                                   

E la Parola di Dio ascoltata oggi ci aiuta a interpretare bene il titolo che in questa domenica viene dato a Gesù come Signore e Re dell’universo, senza nessuna confusione o ambiguità rispetto ad altri signori e re che conosciamo:
Gesù è Re e Signore che non sfrutta e non schiaccia i più deboli, ma si mette nei loro panni e chiede anche a noi di fare lo stesso, perché questo è ciò che gli permetterà di riconoscerci come suoi discepoli quando ci presenteremo davanti a lui e lui dovrà giudicarci;
Gesù è Re e Signore che non manda i suoi sudditi a morire in guerra, ma ha vinto la morte e ci sostiene nell’affrontarla, così che non ne veniamo schiacciati e, attraversandola, possiamo entrare nella vita piena alla quale siamo chiamati.

Buona ultima domenica dell’anno liturgico! Don Alberto