LA PAROLA PER LA SETTIMANA

“Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!”: è questa l’acclamazione che siamo soliti ascoltare la Domenica delle Palme, quando Gesù entra nella città di Gerusalemme per quella che sarà l’ultima settimana della sua vita terrena. E come mai il vangelo di oggi ci riporta alla Pasqua di Gesù, mentre stiamo preparando la memoria del suo Natale? Uno dei motivi, è proprio quello di non dimenticarci che il senso del cammino dell’Avvento – che non è solo quello di attendere il Natale – è da accogliere nella pienezza di tutti e tre i suoi significati:
– Gesù è venuto, circa 2025 anni fa e, per questo, il giorno di Natale noi festeggiamo con gioia il suo compleanno: il Signore si è fatto uomo, si è mescolato alla nostra storia per aiutarci a non perdere la strada e, per questo, non ha esitato a offrire tutto se stesso;
– Gesù viene anche oggi, ogni volta che lo vogliamo accogliere: in particolare ci raggiunge nel dono grande dell’Eucarestia che – in quella settimana di cui ci parla il vangelo – il Signore Gesù ci regala come il segno più grande della sua presenza, del suo agire e del suo amore per noi uomini e donne;
– Gesù verrà “a giudicare i vivi e i morti”: noi siamo in attesa del giorno in cui Gesù tornerà, mostrandosi come il Signore del mondo e della storia e questo ci ricorda che noi veniamo da Dio e siamo chiamati a tornare lui, così da non sprecare la nostra vita e, invece, farla risplendere nel modo più grande possibile.
E anche oggi, Gesù mostra la sua ORIGINALITA’: è un Signore che non possiede nulla – nemmeno il puledro che cavalca – e dona tutto se stesso; è un Signore che si propone con opere di bene e non vuole invece imporsi agli uomini con la forza e, per questo, si fa accompagnare non da un esercito, ma da dodici “poveri” uomini, che non incutevano nessun timore.
E, come sempre, ci interpella: tu vuoi essere mio discepolo e seguirmi su questa stessa strada? Buon cammino di Avvento! don Alberto
